30º ANNIVERSARIO DEL FONDO DI COESIONE: 179 MILIARDI DI € PER LA CONVERGENZA E LO SVILUPPO SOSTENIBILE
Negli ultimi 30 anni il Fondo ha investito quasi 179 miliardi di € nella coesione economica, sociale e territoriale dell’UE. Creato nel quadro del trattato di Maastricht come necessario complemento del mercato unico nel pacchetto di strumenti della politica di coesione, il Fondo di coesione ha il compito di sostenere gli investimenti nelle infrastrutture dei trasporti e nella protezione del clima e dell’ambiente. Tra i suoi obiettivi principali figurano il miglioramento dell’approvvigionamento idrico e del trattamento dei rifiuti, l’efficienza energetica, le energie rinnovabili e le infrastrutture stradali e ferroviarie. Il Fondo si concentra sugli Stati membri con un reddito nazionale lordo (RNL) inferiore al 90 % della media UE per promuovere la convergenza tra le economie europee. Il sostegno del Fondo di coesione, come tutti i finanziamenti nell’ambito della politica di coesione, ha contribuito all’aumento dei redditi nazionali dei paesi beneficiari. L’Irlanda e la Spagna sono stati i primi paesi a veder aumentare il proprio RNL oltre la soglia di ammissibilità del 90 % della media UE. Il Fondo ha anche sostenuto investimenti nelle infrastrutture, consentendo tra l’altro di portare acqua potabile pulita a 6 milioni di persone e di collegare 10,5 milioni di persone a impianti di trattamento delle acque reflue. Ha inoltre sostenuto il riciclaggio di 4,2 milioni di tonnellate di rifiuti urbani. Lo “strumento finanziario di coesione”, come era inizialmente chiamato il Fondo di coesione, è stato istituito il 1º aprile 1993 ed è entrato in vigore nel 1994 con l’obiettivo di rafforzare la coesione economica, sociale e territoriale dell’UE e aiutare i paesi interessati a mettersi al passo con il resto dell’UE. I beneficiari del Fondo di coesione erano originariamente Grecia, Irlanda, Portogallo e Spagna (1994-1999); dal 2004 il Fondo sostiene Cechia, Cipro, Estonia, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Slovacchia, Slovenia e Ungheria, Bulgaria e Romania (dal 2007) e Croazia (dal 2013). Il bilancio del Fondo di coesione si è notevolmente ampliato dopo l’allargamento del 2004: da 18 miliardi di € nel periodo 1994-1999 a 30,6 miliardi di € nel 2000-2006, fino a raggiungere 68,5 miliardi di € nel 2007-2013 e 61,4 miliardi di € nel 2014-2020. Per il periodo di programmazione 2021-2027, oltre il 37 % della dotazione di 48,03 miliardi di € del Fondo sosterrà gli obiettivi climatici. 6,9 miliardi di € saranno destinati al trasporto urbano pulito, 3,3 miliardi di € all’efficienza energetica e 16,9 miliardi di € agli investimenti nella rete stradale e ferroviaria TEN-T. Attualmente il Fondo di coesione sostiene 15 Stati membri aventi un reddito nazionale lordo (RNL) pro capite inferiore al 90 % della media UE al momento dell’accordo sul quadro finanziario pluriennale 2021-2027: Bulgaria, Cechia, Cipro, Croazia, Estonia, Grecia, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Portogallo, Romania, Slovacchia, Slovenia e Ungheria.